Petizione Blehaut
Petizione Casini
Petizione Viafora
Al Sig. Presidente del Parlamento Europeo Salisburgo 01 ottobre 2005
JOSEF BORREL FONTELLES
Plateau du Kircheberg
L 2229 Luxembourg
Oggetto: Difesa dell’embrione nella ricerca
I Presidenti delle Associazioni che operano a favore del rispetto della vita, dal concepimento alla morte naturale, e della dignità umana di Austria, Francia, Germania, Italia, Svizzera e Repubblica Ceca e che aderiscono alle iniziative del MEVD, riuniti all’Hotel Cordial Theater di Salisburgo, dal 29 settembre al 01 ottobre 2005, al termine dell’incontro di aggiornamento dopo aver ascoltato gli interventi dei convenuti sui seguenti temi:
- l’inizio della vita umana, dal punto di vista biologico;
- la specificità delle cellule riproduttive (gameti);
- le questioni etiche sollevate da alcune tecnologie mediche, quali la fecondazione in vitro, la diagnostica pre-natale e pre-impianto;
- la terapia cellulare: cellule staminali embrionali, nate da embrioni soprannumerari o dalla clonazione, cellule staminali adulte
dato che:
la conoscenza precisa dello sviluppo dell’embrione a partire dal momento della fecondazione rivela:
- la continuità, senza rottura alcuna nel tempo, del processo iniziato;
- l’assoluta originalità delle caratteristiche genetiche e l’autonomia del nuovo essere, il quale trova nel citoplasma derivato dall’ovocita, tutte le risorse necessarie al proprio sviluppo
- ( i due gameti dai quali risulta la fecondazione sono portatori, in se stessi, di un’assoluta originalità gnomica); da ciò consegue che, essi sono geneticamente ben diversi dal genoma dei genitori, di modo che è possibile affermare che questi già contengono un patrimonio genetico del tutto originale, quello del futuro essere umano av-venire.
Tali caratteristiche conferiscono ai gameti un destino cui spetta un particolare rispetto e la loro estrazione, particolarmente dal corpo femminile, rappresenta quindi , di per sè, un attentato al naturale orientamento del processo di trasmissione della vita.
- La clonazione, che , ha per conseguenza la produzione di un essere umano predeterminato, nella sua identità al soggetto donatore, rappresenta un’offesa alla individualità e alla dignità della persona umana.
- Le esperienze sulla clonazione animale hanno per effetto la comparsa di anomalie genetiche;
- la clonazione cosiddetta “terapeutica”, nonostante le numerose dichiarazioni favorevoli, non si rivela a tutt’oggi portatrice di successi medici, essendo apparse anomalie genetiche nelle cellule staminali destinate a riformare tessuti mancanti o malati;
- quale che sia il suo obiettivo -la ricerca, la terapia o la riproduzione di un essere destinato a venire alla luce- la clonazione umana costituisce un solo medesimo processo a proposito del quale il Parlamento europeo ha potuto affermare che “non esiste nessuna differenza tra la clonazione a fine terapeutico e quella condotta a scopo di riproduzione”.
I MEMBRI DEL MEVD CHIEDONO AL PARLAMENTO EUROPEO
- di promuovere:
- iniziative a favore della dignità di ogni essere umano, dalla fecondazione alla morte naturale;
- la ricerca sulle cellule staminali adulte e su quelle provenienti dal cordone ombelicale;
- la ricerca sulla medicina fetale
- di affermare la non-disponibilità alla commercializzazione dei gameti
- di evitare
ogni tipo di clonazione umana;
- la ricerca sulle cellule staminali embrionali umane;
- gli interventi a carattere eugenico, quali la selezione degli embrioni:
Nella convinzione che questa petizione venga favorevolmente accolta, porgono distinti saluti.
La Presidente MEVD
(Prof.ssa Gemma Pellizzari Iannetti)
Al Sig. Presidente del Parlamento Europeo Salisburgo 01 ottobre 2005
On.le JOSEF BORRELL FONTELLES
Plateau Du Kircheberg
L 2229 Luxembourg
Oggetto: Difesa dell’embrione sin dal concepimento
I Presidenti delle Associazioni che operano a favore del rispetto della vita,” dal concepimento alla morte naturale e della dignità umana” di Austria, Francia, Germania, Italia, Svizzera e Repubblica Ceca e che aderiscono alle iniziative del MEVD, riuniti all’Hotel Cordial Theater di Salisburgo, dal 29 settembre al 01 ottobre 2005, al termine dell’incontro di aggiornamento
CONSIDERATO
- che l’unione europea a questo titolo si propone come obiettivo e vanto la promozione dei diritti umani in Europa e nel mondo;
- che ogni anno il Parlamento celebra il 10/12 l’anniversario della dichiarazione universale dei diritti umani;
- che il problema principale per garantire l’efficacia dei diritti umani è il riconoscimento di ogni singolo essere umano in quanto titolare di essi, come conseguenza del principio di uguaglianza;
- che pertanto va affermata la uguale dignità umana di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale;
CONSIDERATO
- che le legislazioni in materia di tutela della vita nascente e della vita morente sono diverse nei vari paesi dell’Unione e che esistono obiettive difficoltà politiche per chiedere all’Europa di promuovere una norme unitaria in questo settore;
CONSIDERATO
- che nel campo dell’educazione e della solidarietà è possibile una vasta opera di difesa e promozione del diritto alla vita fin dal concepimento a prescindere dalle diverse regolamentazioni della interruzione volontaria di gravidanza, della fecondazione artificiale e della manipolazione genetica.
CHIEDONO
che il Parlamento Europeo aiuti gli stati membri ad adottare tutte le necessarie iniziative affinché
- il principio di preferenza per le nascite possa realizzarsi anche in presenza di gravidanze difficili o non desiderate mediante il sostegno economico, sanitario, psicologico, delle pubbliche istituzioni
- sia favorita l’azione delle associazioni di volontariato che in tutta Europa ripropongono di prevenire l’interruzione volontaria di gravidanza ponendosi con un atteggiamento di sostegno in vista delle nascite alle donne in difficoltà nel caso di gravidanze difficili o non desiderate;
- sia promossa nelle scuole e attraverso i mezzi di comunicazione sociale una efficace opera di educazione al rispetto della vita.
Auspicando che questa petizione venga favorevolmente accolta, porgono distinti saluti.
Prof.ssa Gemma Pellizzari Iannetti
(Presidente MEVD)
Al Sig. Presidente del Parlamento Europeo Salisburgo 01 ottobre 2005
On.le JOSEF BORRELLE FONTELLES
Plateau Du Kircheberg
L 2229 LUXEMBOURG
Oggetto: Accompagnamento alla morte-no all’eutanasia
I Presidenti delle Associazioni che operano a favore del rispetto della vita, “dal concepimento alla morte naturale e della dignità umana” di Austria, Francia, Germania, Italia, Svizzera e Repubblica Ceca e che aderiscono alle iniziative del MEVD, riuniti all’Hotel Cordial Theater di Salisburgo, dal 29 settembre al 01 ottobre 2005, al termine dell’incontro di aggiornamento
CONSIDERATO CHE:
- oggi il morire si situa in un contesto culturale ed assistenziale caratterizzato da:
- crescente incidenza di malattie croniche e degenerative, che possono comportare un prolungamento del morire;
- “medicalizzazione” della fase terminale, in un contesto degenerativo nel quale il funzionale si sostituisce all’umano;
2 il vero problema di fronte a queste situazioni non è tanto il diritto ad essere aiutati a morire in
( inteso come legalizzazione dell’eutanasia, quanto invece:
- il diritto di avvalersi di cure proporzionate (idratazione, nutrizione artificiale, ventilazione assistita, terapia antibiotica, emodialisi, trasfusioni, chirurgia d’urgenza) e di rifiutare quelle sproporzionate: (“L’alimentazione e l’idratazione, anche artificialmente amministrate, rientrano tra le cure normali dovute sempre all’ammalato quando non risultino gravose per lui: la loro indebita sospensione può avere significato di eutanasia”; dalla Carta degli operatori sanitari del Pontificio Consiglio della pastorale per gli operatori sanitari, Città del Vaticano 1994);
- il diritto di essere assistiti fino alla fine evitando il senso di colpa che deriva dal sentirsi di peso;
3 una risposta all’umanizzazione del morire è un adeguato accompagnamento del paziente
terminale: - “non più degne di essere vissute non sono le vite in fase terminale – non degne sono le condizioni in cui le nostre scelte culturali, sociali ed economiche le costringono a vivere;.
CHIEDONO:
una strategia, assistenziale etica e spirituale insieme, che riconosca i limiti della medicina ed apra la possibilità di:
- astenersi o interrompere trattamenti sproporzionati;
- spostare gli obiettivi terapeutici dal “guarire” al “prendersi cura”;
- orientare gli interventi ad un attento ascolto dei desideri del paziente, affinché egli non sia indotto a chiedere di por fine alla sua vita. (no all’eutanasia)
Fiduciosi che questa petizione sarà favorevolmente accolta, ringraziando anticipatamente per quanto sarà fatto, porgono distinti saluti.
La Presidente MEVD
(Prof.ssa Gemma Pellizzari Iannetti)